La sera, controllato lo zaino di Lorenzo, contenente l’enorme
somma di denaro che era stata rubata, ebbi la conferma della sua colpevolezza. Non
riuscii a dormire, a causa di continui dubbi e incertezze che mi tormentavano e
non mi permettevano di trovare una soluzione.
La mattina dopo decisi di parlare con lui a proposito della
situazione, senza riscuotere però il successo desiderato. Infatti Lorenzo pieno
di rabbia e paura, ebbe una reazione che non mi sarei mai aspettata; scappò e dimostrò di non sapersi prendere le proprie responsabilità. A quel punto decisi di
costituirmi per pagare l’errore commesso nell'educarlo ed è per questo che
adesso sono qui, in carcere, a scontare la mia pena. All'improvviso una guardia
entra nella mia cella e mi ordina di seguirla lungo il corridoio. E a quel
punto lo vedo: Lorenzo è lì che mi guarda in lacrime. È venuto a raccontare la
verità e ad autodenunciarsi per liberarmi da un destino che non avrei meritato.
Gli corro incontro, lo abbraccio singhiozzando e mi rendo conto in quel momento
di essere finalmente orgogliosa di lui.
progetto classi aperte 1C:
Leonardo Marsich, Eleonora Perini,
Federico Pica, Linda Pistrin,
Giulia Richt, Alessio Tacconi,
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