Di
Guglielmo Fonda I B
con consulenza del GAG
Tutti siamo venuti in contatto, almeno
una volta, con un film o un libro dove veniva utilizzato il teletrasporto, come
per esempio in Star Trek, dove il capitano Kirk utilizzava questo processo
quasi istantaneo per spostare pressoché qualsiasi quantità di materia verso un
altro punto dello spazio.
Sembrerebbe impossibile, ma in un certo senso ci stiamo riuscendo.
Sembrerebbe impossibile, ma in un certo senso ci stiamo riuscendo.
La realtà al momento è un po’ diversa, ma comunque strabiliante.
Siamo nel campo della meccanica quantistica e, prima di illustrarvi fino a dove ci si è
spinti nell’ambito dello spostamento della materia, vi spiegherò il concetto della
teoria su cui si fonda tutto ciò: l’entanglement.
Questo principio, si basa sulla capacità
di due particelle di essere “collegate” in modo tale che, al variare della
caratteristica di una, muta la medesima caratteristica anche nell’altra. Facciamo
un esempio pratico e semplice: due lampadine (A e C). Immaginiamo che in
partenza siano entrambe spente, noi ne accendiamo una e l’altra si accende di
conseguenza e tutti i cambiamenti che avvengono sono comunicati tramite un cavo (B).
Negli esperimenti concreti si utilizzano tre sistemi fisici: A, B e C; si
legano B e C e successivamente A e B quindi B fa da tramite per portare il
cambiamento di stato tra le due particelle cui è legato. Un sistema fisico è una qualunque porzione di
Universo che prendiamo in considerazione.
Ora possiamo capire l’esperimento che è
stato portato a termine tra gli osservatori di Tenerife e La Palma: il teletrasporto
dello stato di un fotone per ben 143 km!
Nelle due sedi dell’esperimento avvenuto
nel 2012 si trovavano sofisticati macchinari contenenti due fotoni, le
particelle di cui è fatta la luce, legati tra loro. Per legare due particelle bisogna
“avvicinarle” a tal punto che sembrino un unico corpo. Essendo un'unica entità
è facile immaginare che possano essere descritte da un unico valore. L’unione a
cui sono sottoposte non è definitiva quindi si possono scindere in due
particelle che rimarranno legate da valori comuni. Per semplificare, possiamo
prendere due pezzi di plastilina, uno giallo e uno blu e unirli in una sfera tale
che possano essere nuovamente divisi in
due corpi distinti legati dalla caratteristica ”verde”.
Tornando all’esperimento, i due fotoni
coinvolti sono stati legati tra loro e poi portati a 143 km di distanza.
Successivamente è stato modificato lo stato del primo e di conseguenza è mutato
quello del secondo.
Superata la barriera dei 100 chilometri,
ora s’intravede la possibilità di estendere i test utilizzando i satelliti
artificiali in orbita e, guardando ancora più avanti, di stabilire finalmente
le basi per tecnologie di comunicazione quantistica di uso pratico.
E’ possibile teletrasportare qualcosa di più di una
particella? Qualcosa come un essere umano?
Esperimenti su atomi, o gruppi di atomi,
sono già stati compiuti e sono andati a buon fine ma parliamo di un centinaio
di atomi circa: niente a che vedere con il corpo umano (7x1027 atomi).
Pensando di scansire mille miliardi di atomi ogni secondo ci vorrebbero 200
milioni di anni a scansire un uomo.
Ci sono anche altri motivi per cui non
pi può teletrasportare un essere umano. Vediamo quali:
- in primo luogo la materia in questi esperimenti non viene spostata ma “riprodotta” da un luogo all’altro quindi bisognerebbe avere una dispensa di atomi ma ciò non basterebbe perché dovrebbero essere legati a quelli di partenza;
- la persona che vuole farsi teletrasportare non scompare magicamente perciò, anche se gli altri problemi fossero risolti, ci si troverebbe con due o più copie identiche della stessa persona;
- il problema finale sarebbe l’energia impiegata in questo processo: 1012 gigawattora! La potenza di tutte le centrali italiane nel 2013 era di appena 124 gigawattora quindi il processo richiederebbe tutta l’energia italiana per circa 1 milione di anni.
Questi sono solo
alcuni elementi, ma bastano per scoraggiare anche i più audaci. Dobbiamo però
essere fieri dei risultati fino ad ora ottenuti e perseverare con impegno e
dedizione per arrivare sempre più lontano.
Complimenti! Scritto bene e in modo chiaro e molto interessante ☺👍
RispondiEliminaGrazie mille. Ricordo, per chiunque sia interessato, che al gruppo astrofili galilei si trattano argomenti di questo genere.
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