venerdì 29 aprile 2016

Plutone e New Horizons



Plutone
Stella madre
Sole
Dati fisici
Scoperta
18 febbraio 1930 da Clyde Tombaugh
Diametro medio
2 370 ± 20 km
Classificazione
Pianeta nano
Superficie
1,665 × 107 km
Parametri orbitali
Volume
6,39 × 1018 m³
Semiasse maggiore
5 906 380 000 km
39,48168677 UA
Massa
(1,309) × 1022 kg
Perielio
4 436 756 954 km
29,65834067 UA
Densità media
(2,03±0,06) × 103 kg/m³
Afelio
7 376 124 302km
49,30503287 UA
Accelerazione di gravità in superficie
0,62 m/s²
(0,063 g)
Lunghezza dell’orbita
36 530 000 000 km
244,186 UA
Periodo di rotazione
6,387230 giorni
(6g 9h 17min 36s)
Periodo orbitale
247,8 anni
Velocità di rotazione (all’Equatore)
13,11 m/s
Periodo sinodico
366,73 giorni
Inclinazione assiale
122,54°
Velocità orbitale
3 676 m/s (min)
4 669 m/s (media)
6 112 m/s (max)
Temperatura superficiale
40 K −233 °C (min)
45 K −228 °C (media)
50 K −223 °C (max)
Satelliti
(Caronte, Notte, Idra, Cerbero, Stige)
Inclinazione assiale
0,30 Pa (max)
Plutone è stato scoperto il 18 febbraio 1930 da Clyde Tombaugh, un astronomo statunitense, ed è stato classificato inizialmente come nono pianeta del sistema solare. Il 14 agosto 2006 è stato riclassificato a pianeta nano, cioè un corpo celeste di forma sferica che non è riuscito a spazzare il suo campo orbitale dagli altri detriti. Fino al XX secolo non abbiamo saputo molto di Plutone, data la sua distanza dalla Terra. La sonda Voyager 1 avrebbe dovuto esplorarlo da vicino, ma è stata dirottata verso Urano, una luna di Saturno, rendendo impossibile un successivo incontro con Plutone. Nel 1992 la NASA ha progettato la missione Pluto Kuiper Express, ma dato i costi elevati la ha annullata e nel 2000 ha iniziato una nuova missione: New Horizons.  
La sonda è composta da degli spettrometri a raggi infrarossi (Ralph), a raggi ultravioletti (Alice e REX) per studiare l’atmosfera e uno al plasma (SWAP) per studiare le interazioni del pianeta con il vento solare, un telescopio-fotocamera (LORRY), altri sistemi per studiare le irradiazioni di plasma dell’atmosfera (PEPSSI) e le particelle incontrate durante il viaggio (Student Dust Counter). Quando la sonda era in prossimità di Plutone, distava dalla terra ben 4,5 miliardi di chilometri. Per comunicare con essa la NASA impiegava poco più di 8h, tra messaggio e risposta, dato che i segnali radio viaggiano alla velocità della luce. In più la sonda è alimentata da un piccolissimo generatore di corrente a plutonio, il quale produce pochissima energia abbassando la velocità di elaborazione dei dati. Quindi se l'agenzia spaziale vuole cambiare alcuni parametri della sonda deve farlo con minimo una settimana di anticipo.
New Horizons, Plutone e Caronte
Il progetto ha richiesto tre anni e la NASA ha dovuto accelerare i tempi di costruzione da 10 anni a 4! Infatti la progettazione è stata completata nel 2003 e il lancio doveva essere effettuato il 17 gennaio 2006. Il lancio è stato rimandato a due giorni dopo, il 19 gennaio, perché le condizioni climatiche erano avverse. Con una velocità di 58.536 km/h (circa 16,26 km/s) è l'oggetto artificiale che ha raggiunto la velocità maggiore nel lasciare la Terra. Nel 2007 la sonda ha raggiunto Giove, e dopo aver condotto alcuni esperimenti su di esso, ha sfruttato il suo campo gravitazionale per accelerare e quindi ridurre i tempi di percorrenza. Durante il suo cammino New Horizons ha incrociato l'orbita di Nettuno e, durante luglio 2015, ha raggiunto il sistema planetario di Plutone.
New Horizons continuerà poi la sua missione nello spazio esplorando la fascia di Kuiper (pronuncia: Kaiper), che, si spera, sveli i misteri della formazione.


Le orbite hanno la sola funzione di illustrare l'ordine



Francesco Vodisca  I C

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